Per molti cavalli l’estate diventa un incubo. Le allergie scatenano reazioni di prurito e i cavalli si grattano in continuazione
A chi non è capitato di aver visto, nella stagione più calda, cavalli con code e criniere arruffate, che approfittano di ogni superficie disponibile per grattarsele e ridursele uno schifo?
Non vi è mai capitato di chiedervi perché solo alcuni cavalli hanno questo problema, malgrado gli insetti siano gli stessi per tutti, purtroppo? È ora di fare chiarezza, perché la dermatite estiva, così si chiama, sta diventando sempre più frequente e i cavalli che ne soffrono, si devastano coda e criniera e non solo ma, nei casi più gravi, essendo vittime di un prurito costante, vivono una perenne condizione di disagio, in grado di ripercuotersi negativamente sulla loro vita quotidiana e inevitabilmente anche sulle loro performance sportive.
Un po’ come per le persone, anche per i cavalli negli ultimi anni c’è stato un aumento delle allergie e l’aumento degli allergeni che, presenti nell’ambiente durante la stagione estiva, scatenano nei soggetti ipersensibili una serie di reazioni tra cui, appunto, il prurito cutaneo.
Ogni cavallo, infatti, può manifestare l’allergia diversamente e in maniera più o meno marcata: ci sono cavalli che hanno una reazione immediata, che generalmente si manifesta con ponfi sulla pelle tipo orticaria, altri invece sviluppano un ‘prurito cronico’ sul lungo periodo in particolari aree del corpo, come la base della coda e la criniera. Molti cavalli soffrono di entrambe le forme.
LE ALLERGIE
Parliamo di allergia perché in fondo è proprio di questo che si tratta quando si nomina la dermatite estiva. Per allergia si intende un disturbo immunitario caratterizzato dalla ipersensibilità a sostanze specifiche chiamate allergeni, che inducono vere e proprie reazioni infiammatorie. Nel cavallo le reazioni infiammatorie più frequenti sono a carico della pelle e dell’apparato respiratorio, spesso a causa di polvere, punture di insetti e alcune erbe che trovano al pascolo.
I responsabili della dermatite estiva, che sembra essere addirittura l’allergia più comune nei cavalli, sono i MOSCERINI; animaletti piccoli e apparentemente innocui, se non fosse per l’enorme fastidio che generano infilandosi nel naso, negli occhi e nelle orecchie dei cavalli, da noi fino addirittura a novembre inoltrato.
Solitamente le aree più colpite sono, appunto, la coda e la criniera, ma anche sotto la pancia, muso e orecchie, e più raramente sulle gambe. Molti cavalli affrontano il prurito con grande dignità sfregandosi solo la criniera e la coda contro beverine e mangiatoie, altri invece hanno una sensazione di disagio tale da sentire l’esigenza di grattarsi così tanto da crearsi dei veri e propri autotraumatismi sulla pelle, che tendono addirittura a sanguinare e a infettarsi. Per non parlare della difficoltà nel montarli, che si può facilmente comprendere se ci si immedesima in loro.
SINTOMI, PREVENZIONE, CURA
I sintomi sono tipici del periodo in cui sono presenti gli insetti e dunque in inverno questi cavalli possono apparire perfetti. Il prurito legato alle allergie è il più problematico. È frustrante da risolvere, perché l’unica maniera sarebbe quella di controllare l’allergene, cosa possibile se si parla di alimenti o di polvere nell’ambiente, ma estremamente difficoltosa quando si parla di insetti. Ventole in scuderia, repellenti per gli insetti e altri sistemi in commercio sono sicuramente utili ma mai risolutivi.
C’è chi ama somministrare il cortisone e alla prima coda arruffata pensa di risolvere il problema in questo modo. Nulla di più sbagliato per 2 ragioni: il cortisone controlla in effetti l’irritazione sul momento alleviando molto i sintomi, ma non tratta la causa e a lungo andare il suo effetto si riduce, oltre a essere comunque una molecola pesante da smaltire per l’organismo e assolutamente non priva di effetti collaterali, anche gravissimi, come la laminite.
Tenere gli insetti il più lontani possibile in modo che non pungano e trattamenti topici, come lozioni e creme, per alleviare la sensazione di prurito, probabilmente rimangono le vie maggiormente percorribili e meno invasive per la salute del cavallo.
Ovviamente nei casi limite in cui la sintomatologia sembra non essere controllabile, il cortisone diventa il farmaco d’elezione, anche se non andrebbe mai utilizzato per lunghi periodi. Ampiamente utilizzati nell’uomo, anche per i cavalli allergici ci si può avvalere dei farmaci antistaminici, che controllando il rilascio dell’istamina durante le crisi allergiche, dovrebbero alleviare la sintomatologia, cosa che dalla mia esperienza nei cavalli avviene abbastanza di rado. Vale comunque la pena testarli sul singolo cavallo, perché se dovessero funzionare bene, sono molto più sicuri del cortisone.
E poi, come vi dicevo, ci sono i trattamenti locali… I cavalli con problemi allergici hanno, in genere, grande giovamento a essere lavati spesso con uno shampoo lenitivo e con l’applicazione locale di lozioni e spray che hanno una duplice azione, lenitiva del prurito e repellente nei confronti degli insetti. Quando si lava il cavallo, lo shampoo andrebbe lasciato in posa qualche minuto prima di essere risciacquato ed eventualmente, si può applicare anche del ghiaccio per una ventina di minuti sulla parte più irritata.
GESTIONE IN SCUDERIA
I cavalli che soffrono di allergie non devono assolutamente essere sacrificati in box tutta l’estate, ma per loro l’accesso al paddock andrebbe limitato a certi orari, che di solito sono le ore più fresche della mattina.
Per i cavalli più sensibili agli insetti, anche se non hanno la dermatite estiva ma solo una ipersensibilità alle punture o solo la fobia degli insetti, ho adottato una strategia che fino a qualche anno fa, devo ammettere, mi sembrava fantascienza.
In commercio ce ne sono diverse, la cosa più importante da valutare per acquistare quella che fa più al caso vostro è a che tipo di cavallo dovete farla indossare.
I SEMI DI LINO
Nel controllo dell’allergia anche la dieta sembra avere una certa rilevanza. Gli acidi grassi sono i costituenti delle membrane cellulari e, nello specifico, gli acidi grassi Omega 6 e Omega 3 in particolare, sono direttamente correlati alla risposta allergica delle cellule. Gli Omega 6 in senso negativo, mentre gli Omega 3 in senso positivo: i metaboliti degli Omega 3 hanno, infatti, un effetto antinfiammatorio naturale capace di controllare le patologie croniche sul lungo periodo.
I semi di lino, sotto forma di integratore o di olio, sono molto ricchi di Omega 3 e anch’io me ne avvalgo spesso perché portano davvero molti benefici al cavallo, senza essere prodotti eccessivamente costosi.
Non essendo un farmaco ma un’integrazione dietetica, il tempo di risposta è certamente più lungo, per alcuni cavalli ci vorrà anche più di un mese, ma somministrarli in maniera costante li aiuta a controllare il sistema immunitario e l’infiammazione.
Al momento le armi che abbiamo per controllare la dermatite estiva sono queste e sta ad ognuno di noi provare i diversi prodotti in commercio per poi valutare quale sia quello che più fa al caso del nostro cavallo. Perché ogni cavallo ha la sua allergia, più o meno grave, ma soprattutto che reagisce più o meno differentemente ai trattamenti e ai farmaci.
Si tratta di cavalli che sopportano per una gran parte dell’anno un disagio non indifferente a cui solo noi possiamo porre rimedio, con tutti i sistemi che abbiamo elencato, senza essere mai troppo radicali nella somministrazione di farmaci per via sistemica, che a lungo andare rischiano di diventare comunque inefficaci.
Dott.ssa Carlotta Caminiti, Centro Veterinario “Le Cicogne”