Insieme a lui Philippe Jeune ha ottenuto i suoi successi più grandi.
Tre CAMPIONATI EUROPEI, un’edizione dei WEG a Lexington che lo ha incoronato campione del mondo e UN’OLIMPIADE – la prima e l’unica alla quale ha partecipato – spiccano, insieme a tante belle gare nei più importanti concorsi del mondo, nel curriculum del campione belga che deve tanto a questo grande sauro.
E Le Jeune ha sempre riconosciuto Vigo come l’indiscusso numero uno in scuderia e come un membro della sua famiglia, libero com’era di affacciarsi anche alla cucina di casa.
Philippe Le Jeune ha iniziato a montarlo quando aveva sette anni scoprendo in lui l’erede perfetto di Nabab de Reve, altro stallone che ha segnato la sua carriera nonché padre di Vigo d’Arsouilles, iniziando così una storia sportiva e personale assolutamente unica.
Una storia che ora ha avuto il suo epilogo irrimediabile: un distacco stavolta definitivo. Dopo le Olimpiadi di Londra del 2012 (non concluse per infortunio) il cavallo nel 2016 fu trasferimento dalla scuderia di Le Jeune a quella del suo proprietario Joris de Brabander per meglio gestirne la carriera riproduttiva. E questo malgrado la parola che i due si erano a suo tempo data per la quale Vigo sarebbe rimasto per sempre con il cavaliere belga. Ma era all’apice del successo come stallone e portarlo allo Stal de Muze fu una scelta quasi obbligata. Ed è qui che lo scorso 28 luglio il “cavallo di una vita”, come Le Jeune lo ha sempre definito, a 21 anni è morto improvvisamente.
NUMERI DA “TOP SIRE”
Vigo d’Arsouilles era entrato già da tempo nel club degli ‘over 1.000’, nel gruppo di stalloni, cioè, con più di mille figli, e ora è prossimo alla soglia dei millecinquecento. Figli registrati nei principali studbook europei – compresi l’Holstein, l’Oldenburg International e l’Hannover – e il Sella Italiano (56 figli dal 2014 al 2018 ai quali vanno aggiunti anche i molti nati quest’anno). La sua percentuale di riuscita, in termini di produzione e soggetti in attività sportiva internazionale, è altrettanto importante visto che attualmente alla FEI si contano 129 prodotti registrati. Alcuni gareggiano anche in completo mentre quelli che saltano in gare da 150 e superiori sono almeno una quarantina.