IL CUORE DEL CAVALLO E
QUELLO DEL CAVALIERE:
QUANDO SONO IN PERFETTA SINTONIA
IL BINOMIO CHE SI FORMA È PERFETTO.
In una gara di completo al cavallo è richiesto un compito impegnativo, che può svolgere solo grazie a un addestramento di prim’ordine e a una preparazione atletica portata a compimento in tempi lunghi e con scrupolosità. Il vero uomo di cavalli non si accontenta di portare a termine il percorso di campagna ma si prodiga per fare sì che il cavallo termini tutte e tre le prove nel miglior stato di salute psico-fisica.
UN INSIEME DI EQUILIBRI
Il concorso completo è una prova che mette in evidenza le migliori doti del cavallo, tra le quali al primo posto ci sono “la testa”, l’abilità e la generosità, ma è anche una prova di resistenza nella quale il cavaliere deve saper impiegare le potenzialità atletiche e caratteriali del cavallo, avendo una profonda conoscenza dello stesso e risparmiandogli la sia pur minima fatica o sforzo inutili. Il salto in campagna è un atto di coraggio, di volontà e di esuberanza atletica, di giochi di equilibrio e di agilità. Le cadenze piuttosto elevate, comportano una preparazione specifica senza la quale non si avrà mai un vero “cavallo da completo”. L’addestramento si fonda su un principio basilare, la libertà fisica e psicologica che il cavaliere deve saper concedere al cavallo e che consente a quest’ultimo di poter decidere dove, come e quando può superare l’ostacolo.
A questo risultato si arriva solo attraverso un lavoro paziente e minuzioso che porta il cavallo ad avere grande padronanza del proprio equilibrio, consapevolezza delle proprie forze e delle capacità atletiche di cui è dotato. Lavoro diretto e condotto dal cavaliere, dal suo tecnico e supportato del team che si prende cura della gestione dei cavalli a 360°. È sempre necessaria una lunga e paziente preparazione, fatta di sacrifici e di tanto tempo trascorso con il proprio cavallo. Gli ostacoli di campagna non sono facilmente inquadrabili in uno schema, la loro varietà è molto estesa e la natura del terreno accresce in misura ancora maggiore le difficoltà e i problemi che gli spazi aperti propongono in ogni momento.
I PARAMETRI TECNICI
I primi traguardi tecnici da realizzare nel cavallo impegnato nel completo sono la serenità e la condizione atletica; la serenità del suo sistema nervoso deriva da un giusto lavoro preparatorio, durante il quale al cavallo è stata data ampia e quotidiana possibilità di distendere e armonizzare la sua struttura nervosa e muscolare. La leggerezza della bocca sulla mano e la stabilità dell’incollatura e della testa sono condizioni basilari per raggiungere questi traguardi. La condizione atletica riguarda il giusto sviluppo del sistema muscolare e il perfetto equilibrio cardio-respiratorio. La leggerezza della mano, la decisione del cavaliere e la corretta posizione in sella sono i migliori aiuti per spingere il cavallo verso l’ostacolo.
Il cavallo in completo raggiunge ottimi traguardi tecnici con un graduale addestramento, lo si porta nelle condizioni di affrontare a cadenza elevata ostacoli di campagna anche di grosse dimensioni. Deve essere gradualmente portato a raggiungere la massima ampiezza del suo galoppo in piano, conservando impulso, equilibrio e coordinazione.
Il buon lavoro e la buona istruzione portano il cavaliere a variare la cadenza attraverso azioni di mano che non contrastano l’equilibrio e concedono al cavallo la massima possibilità di valutare tutto quello che deve fare prima dell’ostacolo, di qualunque natura esso sia. Il cavaliere deve trasmettergli fiducia e decisione attraverso la sua stessa determinazione. Cavallo calmo, con impulso in avanti, leggero e diritto. Ma anche potente quanto agile, coraggioso ma equilibrato, bello nel movimento, intelligente e pronto, calmo e riflessivo… sono qualità e capacità che consentono al cavallo di esprimersi nelle tre specialità di dressage, cross country e salto ostacoli, che caratterizzano la disciplina del completo.
Il lavoro del cavaliere deve essere supportato da un lavoro di team meticoloso e in cui tutti i membri operano in condivisione dei principi etici e dei valori morali su cui si deve basare lo sport.
IL PROGETTO DI SCUDERIA 1918
La formazione del completista, rigorosissima e totalizzante, consente di creare una comunicazione così intima con il cavallo da diventare una vera e propria scuola di vita per l’atleta. Molti cavalieri che eccellono nel salto ostacoli si sono formati nel completo e cavalieri completisti ai più̀ alti livelli concorrono nel salto ostacoli internazionale. Un esempio è quello del completista tedesco plurimedagliato Michael Jung che compete stabilmente nei massimi CSI del salto ostacoli. Grazie alla sua formazione il completista ha idee molto chiare sulle tappe da percorrere per costruire e mantenere stabile la carriera sua e dei suoi cavalli nel tempo, gestendo al meglio i periodi di allenamento, gli intervalli tra le gare e la successione delle stesse per portare scrupolosamente i propri cavalli ai più̀ alti livelli raggiungibili in base alle loro caratteristiche e potenzialità atletiche.
È sulla base di questi principi che si fonda il progetto di Scuderia 1918 dedicato al concorso completo e generato dalla passione e dalla formazione equestre personale dei fondatori, Emanuele e Maria Anchisi che sono “nati e cresciuti” nella disciplina del completo e che ha consentito loro, tra l’altro, di incontrarsi anni fa. Una passione quindi che li lega da anni e che alimentano quotidianamente con la scuderia “di casa” e che già si tramanda ai loro figli. Una passione radicata e forte che li ha portati a creare un team che possiamo definire rivoluzionario nel comparto equestre ancor più̀ se riferito al concorso completo. Scuderia 1918 sta infatti investendo nell’acquisto di cavalli, con una visione lungimirante e progetti agonistici a breve e lunga scadenza, Scuderia 1918 ha creato una super organizzazione fondata sul lavoro di un team eccellente con sede in Inghilterra, presso la Sunhill Stud gestita da Francesca Pollara.
La regola del “Fit to compete” è perfettamente messa in atto dal team del completo di Scuderia 1918: ogni cavallo ha un programma di formazione e agonistico personalizzato e studiato in base all’età̀, alle caratteristiche fisiche, alla personalità, alle qualità atletiche e all’attitudine associato a uno scrupoloso lavoro di condizione atletica e una gestione di scuderia fondata sul benessere dei cavalli sotto tutti gli aspetti.
Tecnico e cavaliere incaricato della formazione e dell’attività agonistica è Kevin McNab. Australiano di origine, Kevin, 41 anni, appartiene a una famiglia di forte tradizione equestre che gli ha dato le basi dell’equitazione, in particolare del completo dove si è messo ben presto in evidenza. Nel 2011, insieme alla moglie Emma, lei stessa completista internazionale, si è trasferito in Inghilterra per avere maggiori opportunità agonistiche. Nel 2014 Kevin e Emma hanno realizzato una scuderia e un’organizzazione proprie, la McNab Eventing. Kevin partecipa a competizioni internazionali ai più̀ alti livelli e allo stesso tempo si dedica alla formazione dei cavalli giovani.
Il progetto di Scuderia 1918, che coinvolge salto ostacoli, completo e dressage, è quello di raggiungere gli alti livelli delle discipline olimpiche attraverso testimonial che non siano solo ottimi cavalieri ma ancor più uomini di cavalli rappresentativi di un sistema fondato sul rispetto dei principi etici e morali che regolano lo sport e sull’amore verso i cavalli che si traduce necessariamente nel loro rispetto.