Tra tutti i microelementi nella dieta del cavallo il selenio riveste un’importanza fondamentale. Nonostante ciò spesso viene sottovalutato e quindi molti cavalli non ricevono quantità adeguate, mentre altri ne ricevono un eccesso. Questo minerale deve essere apportato in dosi bilanciate perché una sua carenza o al contrario un eccesso si traducono in effetti visibili molto deleteri per il cavallo. Nel caso di un cavallo sportivo è molto importante che questo minerale sia dato in quantità sufficienti, ma è altrettanto importante essere consapevoli che non sempre i nostri cavalli ne assumono quantità corrette. Il selenio viene assunto dai cavalli attraverso gli alimenti comuni come foraggio e mangimi. Tuttavia va ricordato che in molte zone d’Italia i foraggi crescono in zone prive di selenio e questo fa sì che spesso proprio il fieno ne sia povero. Inoltre può essere che questo elemento non venga incluso nei mangimi che abbiamo scelto per la nostra scuderia, soprattutto quando si scelgono miscele casalinghe di semi di cereali o mangimi commerciali senza integrazione o integrazione molto bassa.
Le funzioni del selenio
Il selenio è un minerale fondamentale per l’organismo. Le sue funzioni sono innumerevoli:
➤ risposta immunitaria contro le infezioni e nel proteggere il nostro cavallo dagli effetti negativi degli agenti antiossidanti;
➤ fertilità dei riproduttori ma anche durante la gravidanza. Una fattrice che non riceve giuste quantità di selenio può dare alla luce un puledro che soffre di una carenza;
➤ vitalità dei puledrini appena nati, che non hanno una riserva di questo elemento e dipendono dall’approvvigionamento attraverso il latte. I puledri che ne sono colpiti possono mostrare diversi sintomi in funzione della gravità della malattia che si manifesta con debolezza, rigidità, tremori, fino ad arrivare all’incapacità di alzarsi. Spesso sono colpiti anche i muscoli della deglutizione, la lingua e il muscolo cardiaco, e ciò può portare a morte improvvisa;
➤ nel cavallo adulto contribuisce alla funzionalità del muscolo scheletrico. Insieme alla vitamina E, il selenio è uno degli elementi più importanti per il muscolo scheletrico. Una carenza di questi elementi porta a problemi muscolari cronici, che possono colpire tutti i cavalli e sono conosciuti come miodistrofia nutrizionale. Questa porta a una degenerazione dei muscoli che dunque non mantengono più il loro normale sviluppo e diventano così più piccoli, ma anche poco funzionali. Spesso colpisce i muscoli del posteriore, ma nel caso di una carenza di selenio, può colpire anche i muscoli masticatori. Tuttavia non sempre i segni sono chiari perché, essendo la funzione del selenio soprattutto quella di agire come fattore antiossidante, i suoi effetti sono difficili da valutare e possono esser molto generici come la presenza di un pelo brutto, intolleranza all’esercizio e alterazione di alcuni parametri del sangue legati alla funzione muscolare come gli enzimi CK e AST.
Tossicità
Il selenio non solo può essere carente ma in alcuni casi può essere somministrato in eccesso. In questi casi, soprattutto quando assunto per lunghi periodi, si assiste a fenomeni di tossicità. Questo accade quando la presenza di selenio è molto abbondante nel suolo e soprattutto se ci sono ‘piante selenio accumulatrici’ ossia piante che quando trovano il selenio nel terreno possono assorbirne un’elevata concentrazione. Tendenzialmente i cavalli non mangiano queste piante, ma nelle zone dove il foraggio è scarso possono assumerle andando così incontro alla cosiddetta malattia dell’alcali. In questo caso i sintomi dell’eccesso cronico di selenio sono la perdita dei crini della coda e della criniera che tendono a ingrigirsi, zoppie e deformità degli zoccoli.
Fonti di selenio
Nelle nostre zone un eccesso è difficile, a meno che non si usino integratori a dosaggi sbagliati e per lunghi periodi, è più comune la carenza e quindi va integrato con integratori specifici che possono contenere:
➤ selenio inorganico: ossia sali come il selenito di sodio. Tuttavia le fonti inorganiche di minerali sono poco biodisponibili ossia non sempre il minerale somministrato viene assorbito al 100%;
➤ fonti organiche: sono composti chelati o estratti da lievito come il Saccaromices Cerevisie, ossia il lievito di birra che è ricco di minerali.
Tuttavia oggi sono presenti sul mercato additivi per mangimi che sono composti da lieviti arricchiti di selenio e che ben si prestano per la formulazione di mangimi e integratori perché in questi composti il selenio è più assorbibile da parte dell’organismo. Chiediamo sempre al nostro veterinario di aiutarci a comprendere se la dieta del nostro cavallo è bilanciata e seguiamo le sue indicazioni per l’integrazione.
NOTA BENE:
Quando scegliamo il mangime prestiamo attenzione non solo alla composizione delle materie prime, ma anche alla sezione dedicata agli additivi. Questa riporta le sostanze aggiunte al mangime come ad esempio vitamine e minerali. Verifichiamo sempre non solo che abbia un rapporto calcio e fosforo bilanciato, ma che apporti anche micro-minerali importantissimi come il selenio. Spesso proprio l’integrazione con vitamine e minerali in quantità sufficienti può fare una differenza di prezzo. Per cui ogni tanto ricordiamoci che il detto “chi più spende meno spende” ha una importanza fondamentale nella gestione dell’alimentazione dei cavalli.
Dott.ssa Emanuela Valle – Dip. Scienze Veterinarie Università di Torino