KANNAN LASCIA ALL’ALLEVAMENTO MONDIALE UNA STIRPE INFINITA DI VINCITORI INTERNAZIONALI, STALLONI E FATTRICI DI PREGIO
L’eredità di Kannan, morto lo scorso febbraio a 28 anni, parla di qualche migliaio di figli sparsi per il mondo, un curriculum da performer e un’impronta indelebile lasciata nell’allevamento del cavallo sportivo. Un‘eredità destinata ad avere un’onda lunghissima. Ma tra nomi, cifre, e statistiche che provano a sintetizzare l’importanza, Kannan rimarrà ancora vivo nel ricordo di tanti che hanno avuto la fortuna di vederlo in azione in Italia in cinque occasioni.
La prima volta di Kannan
La prima in assoluto fu nel 2000, nel CSI di Pinerolo e de La Bagnaia disputati uno dietro l’altro a settembre. Kannan era passato da qualche mese sotto la sella di Michel Hecart, che aveva speso una follia per averlo, dopo una carriera giovanile strepitosa passata in Belgio sotto la sella di Guido Bruyninx e François Mathy Jr.
Già si parlava di Kannan come fenomeno, specialmente dopo che aveva già vinto la sua prima Coppa delle Nazioni a otto anni a Lisbona a giugno. E fenomeno si confermò nel grande campo verde de La Bagnaia dove lasciò tutti senza parole. Anche i più esigenti dovettero ricredersi di fronte a una “macchina da salto” come lui.
Sì, forse Kannan era un po’ troppo nerboruto e ordinario con quella sua ossatura massiccia e quella testa ingombrante, ma ogni sua falcata esprimeva elasticità e potenza inimmaginabili.
Kannan tornò in Italia nel 2004, in due degli eventi più importanti: lo CSIO di Piazza di Siena e la Coppa del Mondo di Verona. Anche allora c’era molta attesa nel vederlo in azione e non solo perché era oramai una star, ma perché a far parlare di lui cominciavano a esserci i primi, qualitativi figli. L’anno dopo a San Patrignano l’ultima sua apparizione nel nostro Paese in quello che è stato l’unico Campionato Europeo affrontato. Fresco del titolo nazionale vinto due settimane prima da Hecart, a SanPa Kannan confermò tutta la sua classe ma anche la sua fragilità. La sua carriera, già costellata di piccoli e fastidiosi guai fisici che gli avevano chiuso le porte di Olimpiadi e Mondiali stava infatti volgendo al termine.
L’abbandono di Kannan
Dopo due stagioni a fasi alterne, nel 2008 l’abbandono definitivo alle gare e la consacrazione all’allevamento dove il destino gli ha restituito, con gli interessi, la poca fortuna avuta nello sport.
I PROTAGONISTI DI UN DECENNIO
È difficile, se non impossibile, dare conto dei successi della produzione di Kannan, tanti sono i suoi figli che si sono espressi ai massimi livelli sportivi. Tuttavia vale la pena di provare a tracciare una sorta di “time-line” attraverso i suoi prodotti più famosi e capaci delle migliori performance. Né tanto meno vuole e può essere definitiva, visti i tantissimi figli di Kannam che si stanno affacciando sulla scena internazionale e i tanti ancora giovani ma di futuro sicuro successo.
DUE ANNATE FENOMENALI
Il 2003 e il 2004 sono state per Kannan le stagioni della consacrazione come padre. A farsi largo in Francia sono stati i puledri targati “de la Roque” l’allevamento di Michel Hecart. A partire daAlbfuehren’sPaille ex Paille de la Roque, con la quale Steve Guerdat ha vinto la sua prima finale di Coppa del Mondo e PadockduPlessis (TimotheeAnciaume). Tra i nati nel 2003 in Belgio spicca anche l’sBsTamarix FM in gara per l’Italia con Davide Kainich. Ma ad essere veramente fenomenale è stata l’annata 2004 che ha visto nascere l’AES Molly Malone V, la grigia di Bertam Allen e tra gli altri in Francia – anno della lettera Q – lo stalloneQuabri de l’Isle (Pedro Veniss), Quenzo de la Roque (Nicola Philippaerts) e Quister (Elizabeth Madden).
PRODUZIONE EUROPEA
Gli ottimi risultati sportivi hanno ben presto portato Kannan a essere uno stallone molto richiesto dagli allevatori di tutt’Europa. Lo confermano anche alcuni dei suoi migliori saltatori nati nel 2005. Tra questi Diva II, altra femmina iscritta nell’AES, che tanto ha vinto con Ben Maher. E ancora il binomio tutto svizzero formato da Keops du Roset CH e Daniel Etter, e l’italiana Zeta di Sabuci con la giovane belga Zoe Conter. Tra la produzione 2006 i suoi figli più convincenti sono invece francesi: Symphonie des Biches con ReynaldAngot e Sherkan d’Amaury passato anche sotto la sella dell’italiano Emanuele Camilli prima di arrivare da Kent Farrington insieme al quale ha anche vinto il Gran Premio Rolex di Windsor.
Kannan è stato approvato dal KWPN, suo studbook di origine, solo nel 2011 a 19 anni!
IL MEGLIO DEVE ARRIVARE
La potenza di un razzatore è data anche dalla continuità con la quale riesce a produrre, anno dopo anno, cavalli competitivi e vincenti. Kannan rientra a pieno titolo in questa categoria, capace com’è stato di generare una stagione dopo l’altra saltatori eccezionali. Tanti anche quelli che hanno visto la luce nel 2007. Tra questi i francesi Tokyo 2 ex Tokyo de Saint Fray che ha gareggiato con Christian Ahlmann e Tradition de la Roque, compagno di gara della statunitense Reed Kessler e di McLain Ward. Altri ‘de la Roque’ di vaglia sono stati anche il grigio Twix de la Roque ora nelle scuderie del britannico James Smith, e Uthope de la Roque HDC con Patrice Delaveau, quest’ultimo nato nel 2008.
Tra i nati nel 2009 – lettera V per la Francia – vanno ricordati Vintadge de la Roque e Viceversa de la Roque, entrambi ottimi vincitori in Gran Premio rispettivamente con Dominique Hendrickx e Alberto Zorzi, e anche Kel’Stardu Vingt Ponts, allevato in Lussemburgo, con Jérôme Guery. Non ultima, come ‘rappresentante’ della classe 2010, c’è Astoria Jo portata alla ribalta dallo spagnolo Ismael Garcia Roque.
A livello internazionale stanno inoltre iniziando a farsi valere i nati a partire dal 2011, mentre anche le annate a seguire lasciano presagire che tra i vari nati ci siano saltatori di successo. Ci affidiamo ai numeri per chiudere questa carrellata lunga un decennio. Solo in Francia Kannan ha infatti 3.329 prodotti registrati con un picco di 418 puledri nati nel 2014. Quelli che hanno almeno otto anni sono la maggior parte, ben 2.178, il che significa che nei prossimi anni sentiremo ancora parlare di questo grande stallone attraverso i suoi figli.