Equitazione senza confini
È il titolo di un articolo che trovate all’interno della rivista. La storia, o meglio dire la scelta, di un giovane cavaliere italiano con il sogno di diventare un campione. Una strada da costruire giorno dopo giorno su basi solide prima di tutto personali, perché i campioni nello sport sono anche campioni nella vita, uomini e donne dai valori veri. Difficile oggi programmare perché non abbiamo idea di cosa accadrà nel nostro futuro immediato. Anche volendo isolarsi nella propria realtà quotidiana, privilegiata per noi gente di cavalli seppure con le sue difficoltà, è impossibile ignorare il ponte che l’umanità sta attraversando con tutte le sue insidie. Forse ci vorranno ancora un paio d’anni, dicono gli esperti, per oltrepassarlo e tornare a una vita ‘normale’. Quale momento migliore per creare le basi personali per il futuro? È questo il momento di farlo, per non farsi trovare impreparati quando il ‘nostro mondo’ tornerà a girare. Questo è il tempo di scoprire l’importanza delle relazioni, di riconoscere il valore delle attività economiche che sostengono il nostro sport dandogli così la possibilità di continuare a evolvere. è il tempo di apprezzare l’impegno di sponsor, proprietari e istituzioni, dei preziosi collaboratori in scuderia, dei veterinari coscienziosi, dei trainer di eccellenza, di riconoscere il valore e la necessità della cultura, del sapere, del conoscere il cavallo e del dovere assoluto di rispettarlo. Perché tutto questo fa parte del lavoro e della vita del cavaliere.
«I campioni hanno una forte personalità perché hanno anche la cultura e sanno come funziona il mondo… Il cavallo è il punto chiave del nostro sport. Perciò ragazzi e ragazze non dimenticate mai che ‘esistete’ perché avete questo gentile animale che accetta di essere il vostro partner sportivo. È un partner, quindi consideriamolo un membro della nostra famiglia…» Jean Maurice Bonneau.