Campionessa plurimedagliata del Paradressage, con un curriculum davvero
incomparabile oltre a una serie di prestigiosi premi e onorificenze
attribuitele nel corso degli anni, Sara Morganti riveste dal 2018 la carica di
presidentessa della Commissione Nazionale Atleti Paralimpici del CIP (Comitato Italiano Paralimpico). Ecco le sue riflessioni sull’attività del Paradressage e, più in generale, sugli sport paralimpici riguardo all’anno che si è appena concluso e quello che è appena iniziato, che ha preso il via con il CPEDI di Ornago dove Sara ha ottenuto con Mariebelle la vittoria nel Freestyle con l’ottima percentuale di 77.60 di fronte a una giuria di livello olimpico. Con questo ottimo punteggio a inizio stagione Sara potrà affiancare alla sua superfidata campionessa Royal Delight anche Mariebelle in vista delle Paralimpiadi di Tokyo.
Motivazioni ed emozioni
Quando è esplosa la pandemia e hanno iniziato a fermare la pratica dei vari sport non è stato più possibile prepararsi a un appuntamento come le Paralimpiadi.
Personalmente ero sì rattristata ma lo ero molto di più per la situazione sanitaria mondiale e per me tutto il resto passava in secondo piano. La salute prima di tutto, poi pensiamo al resto. Dal mio punto di vista era assolutamente necessario sospendere e rimandare i Giochi Olimpici e Paralimpici. Solo il pensiero di tutte le persone che morivano da sole… come si può pensare alla delusione di non andare alle Olimpiadi quando così tanta gente stava morendo…?
Quando ai vertici stavano decidendo cosa fare, durante la call con i presidenti delle commissioni nazionali in cui si discuteva se annullare olimpiadi e paralimpiadi, io sono intervenuta dicendo ‘Ma voi che pensate di fare Tokyo siete proprio sicuri di riuscirci? Siete proprio sicuri di riuscire a tutelare la salute di tutti? Vi state rendendo conto di ciò che sta accadendo…?’. La presidentessa dell’assemblea era rimasta molto colpita dalle mie affermazioni e quello che ho detto ha avuto così tanto effetto che nel comunicato che l’IPC (International Paralympic Committee/Comitato Paralimpico Internazionale n.d.r.) ha inviato a tutto il mondo c’era la mia dichiarazione!
Lo scorso febbraio Sara Morganti è entrata a fare parte delle Fiamme Azzurre, nel gruppo sportivo
della Polizia Penitenziaria. Sara è il primo atleta paralimpico per la disciplina dell’Equitazione Paralimpica che è entrato a fare parte dei Gruppi Sportivi Militari e Corpi dello Stato.
Superare me stessa
La forma mentis che ho nel praticare il mio sport condiziona anche tutta la mia vita. In tutto ciò che faccio devo essere brava, devo superare me stessa. Voglio sempre dare il meglio di me. Con i miei cavalli creo un legame per la vita; infatti tutti loro stanno con me per tutta la loro vita. Sono la mia forza e la mia motivazione.
Nella mia situazione fisica o stringo i denti in qualsiasi cosa faccio oppure lascio stare… Ma questa non sarei io. I cavalli sono una fortissima motivazione per convivere con una situazione di salute come la mia. Io spesso non sto bene, la mia patologia è progressiva e non è così per tutti gli atleti paralimpici.
Io devo mantenere la mia performance tecnica anche se sto diventano sempre meno efficiente. È una sfida costante con me stessa. Ora ho anche realizzato un sogno che avevo da tempo, quello di entrare a fare parte di un gruppo sportivo militare e adesso faccio parte delle Fiamme Azzurre. Per me è una grande soddisfazione e un onore.
Ora la mia sfida con me stessa è Tokyo.
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