Ritorno al passato per un futuro migliore
Dopo un tempo di sospensione durato quasi un anno e mezzo si riparte. Nella riorganizzazione per la ripartenza una riflessione giunge come un
lampo: Cosa abbiamo imparato? Come si ripartirà? Dove stiamo andando? Mentre ognuno di noi cerca le proprie risposte, ne arriva una che mette tutti d’accordo. Piazza di Siena quest’anno è la risposta.
Nel rispetto delle rigide normative FEI riguardanti Covid-19 e Herpes Virus EHV-1 a protezione di cavalieri e cavalli, Piazza di Siena si presenta quest’anno ‘al naturale’. Eh si, non tutti i mali vengono per nuocere. Lo spettacolo che si presenta agli occhi di cavalieri, addetti ai lavori e ai pochi che hanno la fortuna di esserci, è l’incanto di Villa Borghese.
Le difficoltà e le limitazioni vengono gratificate da uno scenario stupefacente, il famoso ovale che accoglie cavalli e cavalieri è avvolto
dall’ambiente naturale del parco. Niente tribune, niente grandi strutture a rovinare l’incanto, ma solo pochissime strutture con impatto minimo, giusto quello che serve per svolgere il concorso.
A dispetto quindi delle difficoltà del periodo, Piazza di Siena aumenta ancora di più il suo fascino, l’appeal di un concorso storico nella città più bella del mondo. Uno scenario che ha attratto a Roma un parterre di cavalieri straordinario. I primi tre del ranking mondiale, Steve Guerdat, Daniel Deusser e Martin Fuchs, e sei in tutto dei primi dieci del ranking. Gli Stati Uniti hanno schierato Kent Farrington, Laura Kraut, McLain Ward e Jessica Springsteen. Per la Francia Kevin Staut e Penelope Leprevost, il britannico Scott Brash, l’irlandese Darragh Kenny e tanti altri ancora… che proprio da Roma iniziano il cammino verso Tokyo.
Piazza di Siena in purezza, con il suo fascino, la sua bellezza, i suoi colori, in uno scenario aperto, fatto di verde e di alberi meravigliosi, che finalmente mette i cavalli a loro agio consentendogli di competere in un ambiente più vicino alla loro natura. Sarà forse, quindi, questo lo spunto di riflessione da cui partire?
Un ritorno al passato per un futuro migliore. Lasciare andare l’eccesso, lasciare andare l’inutile opulenza e tornare all’essenza del nostro sport, al
rispetto, alla verità, alla bellezza, alla purezza di una passione.