L’importanza delle vaccinazioni
DOTT.SSA EMANUELA VALLE
DIP. SCIENZE VETERINARIE – UNIVERSITÀ DI TORINO EBVS® EUROPEAN SPECIALIST IN VETERINARY AND COMPARATIVE NUTRITION
Le vaccinazioni costituiscono il green- pass per il nostro cavallo garantendogli così il ‘lasciapassare’. Tuttavia vaccinare non è solo un mero atto formale, ma un atto di responsabilità importantissimo per tutelare la salute del cavallo.
Alcuni virus infatti sono molto diffusi a livello mondiale. Tra questi vanno ricordati i virus dell’Influenza equina e della Rinopolmonite. L’insorgenza delle malattie causata da questi virus dipende dalla popolazione di cavalli considerata.
Nei cavalli coinvolti in gare frequenti il rischio è elevato, mentre è più basso per i cavalli che non si spostano dalla propria scuderia. Tuttavia il rischio non è mai pari a zero perché la diffusione dei virus non avviene solo per contatto diretto con il malato, ma anche a causa di attrezzature, mezzi di trasporto e o persone che ‘funzionano’ da veri e propri veicoli dei virus.
Il rischio di contrarre queste malattie rimane comunque molto alto quando i cavalli vengono spostati sovente e o portati in situazioni di promiscuità (gare, corse, spettacoli, fiere e manifestazioni o centri per la riproduzione).
Per questa ragione l’OIE (organizzazione mondiale per la sanità animale in inglese: World Organisation for Animal Health OIE) effettua il monitoraggio preciso di tutte le malattie trasmissibili degli animali, cavallo compreso, al fine di sorvegliare la situazione epidemiologica ed evitare così pandemie molto pericolose per i cavalli.
Influenza equina
Questo virus causa epidemie frequenti tra i cavalli. Ippodromi e campi di gara di tutto il mondo sono, infatti, luoghi dove il virus può diffondersi facilmente. Generalmente il virus colpisce i cavalli non vaccinati o quelli che non sono stati vaccinati nei tempi prestabiliti dai protocolli. Non a caso la FEI prevede per questa malattia un protocollo vaccinale ormai consolidato. Infatti, non è solo la vaccinazione di base (due dosi ravvicinate tra i 21-92 giorni) ad essere importante, lo è anche il rispetto dei tempi per le dosi richiamo. I cosiddetti ‘booster’ sono fondamentali per sollecitare il sistema immunitario affinché continui ad essere capace di sconfiggere il virus e per questo vanno effettuati rispettando i tempi previsti. Occorre poi ricordarsi che la vaccinazione non può essere fatta 7 giorni precedenti l’arrivo in sede di gara e dunque con il nostro veterinario organizziamo al meglio i richiami del vaccino in date compatibili con il riposo del cavallo.
Come abbiamo imparato dalle vaccinazioni Covid, il vaccino non previene mai la malattia al 100%, nessuna malattia. Tuttavia la sua corretta somministrazione è una norma di biosicurezza necessaria per ridurre il rischio di circolazione del virus e una forma grave della malattia.
Influenza equina è:
- – Patologia simile all’influenza umana: sintomi respiratori, tosse, febbre, debolezza generalizzata.
- – Malattia estremamente contagiosa.
- – Virus subdolo che muta frequentemente: tutti gli anni l’OIE in base alla sorveglianza del virus rilascia indicazioni su eventuali aggiornamenti dei ceppi virali con cui vaccinare.
Equine Herpes Virus
La comparsa di un focolaio molto grave di EHV durante le competizioni svoltesi a Valencia nel febbraio scorso, ha riacceso l’attenzione su questa malattia. La diffusione del virus è stata elevatissima: oltre ai casi in Spagna, sono stati segnalati altri soggetti positivi in altri paesi tra cui Italia, Francia, Germania e Belgio.
Il virus che causa questa malattia appartiene agli Herpesvirus da qui la sigla EHV (Equine Herpes Virus). I ceppi che destano preoccupazione sono EHV1 e EHV4. Questi si diffondono velocemente sia con il contatto diretto tra soggetti, ma anche attraverso l’aerosol: le goccioline degli starnuti e i colpi di tosse possono contaminare l’ambiente ma anche le attrezzature, i vestiti, le mani degli operatori assicurando così la diffusione del virus. Questo virus provoca generalmente forme respiratorie con tosse, starnuti, ma anche aborti nell’ultimo trimestre di gravidanza delle fattrici. Tuttavia alcuni ceppi EHV1 possono provocare una grave forma nervosa con incoordinazione, debolezza e incapacità di stare in piedi. Purtroppo capita che alcuni cavalli affetti da questa forma debbano essere sottoposti a eutanasia per le gravi lesioni nervose che non possono essere curate.
Le domande più frequenti
Come posso tutelare i miei cavalli dalla diffusione delle malattie infettive?
- – Quarantena per tutti i cavalli in ingresso in scuderia.
- – I frequentatori del circolo devono praticare le norme igieniche (abiti, scarpe e mani pulite).
- – In gara utilizzare solo la propria attrezzatura (secchi, finimenti spazzole e alimenti).
- – Disinfettare tutte le attrezzature prima del rientro (compresi i nostri vestiti).
- – Se un cavallo mostra sintomi riconducibili alla malattia metterlo in isolamento
e chiamare subito il veterinario. - – Vaccinare seguendo i consigli del veterinario e gli schemi vaccinali studiati dalle case farmaceutiche.
- – Igiene e sicurezza in scuderia sono fondamentali
Cosa succede in caso di epidemie come quella di EHV registrata lo scorso anno?
Purtroppo il COVID ci ha insegnato che le malattie virali possono essere molto pericolose e dunque vanno adottate misure di controllo anche nel mondo equestre. Queste includono alcune delle misure adottate durante l’epidemia EHV della primavera scorsa:
- – Lock down: annullamento di tutte le manifestazioni sportive sia FEI sia Nazionali.
- – Quarantena dei soggetti potenzialmente a rischio (come quelli in ritorno da Valencia).
- – Tracciamento dei casi sul territorio (mappe dei casi positivi e loro isolamento).
- – Tampone per identificare e tracciare i soggetti infetti.
- – Vaccinazione.
Perché vaccinare contro EHV se il cavallo può ammalarsi lo stesso, soprattutto con forma nervosa?
Il vaccino è un aiuto dunque un supporto nel ridurre il rischio dell’infezione per tutti i cavalli. Esso infatti permette di:
- – Minimizzare la replicazione del virus nell’organismo: un cavallo vaccinato può contrarre l’infezione, ma il suo sistema immunitario è già allenato a combattere il virus soprattutto nei confronti della forma respiratoria. In questo modo il cavallo generalmente non si ammala o lo fa in forma più lieve. Tuttavia alcuni soggetti possono purtroppo contrarre la malattia, proprio come abbiamo imparato dal COVID.
- – Ridurre il rischio di trasmissione del virus stesso (la dispersione o ‘shedding’ soprattutto dei cavalli portatori che
non presentano però i sintomi). - – La mancata vaccinazione fa sì che un numero elevato di cavalli si ammali e dunque aumenti il rischio potenziale di sviluppo della forma nervosa.
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