Tutta la storia di Diamant de Semilly pubblicata nel 2021 in occasione del trentesimo compleanno del grande stallone.
La sua genetica è presente in ogni libro genealogico. Anche per questo Diamant de Semilly è considerato in assoluto lo stallone più influente di sempre
Ce ne sono di cose da raccontare su Diamant de Semilly che il prossimo 22 maggio compie 30 anni. La sua è infatti una storia incredibile per come si è dipanata nel corso di tre straordinari decenni. Una storia costruita prima sui campi di gara e poi in allevamento, dove ancora oggi è tra gli stalloni più richiesti, nella quale questo grande razzatore ha letteralmente superato ogni ostacolo. A partire dal primo giorno di vita. Sua madre Venise des Cresles morì infatti un’ora dopo averlo partorito, così che Diamant de Semilly è stato cresciuto con il biberon dai Levallois, in totale libertà, assieme a un altro puledro orfano. E poi ancora nel 2008 quando è riuscito a superare ben tre interventi chirurgici per colica dimostrando di avere una tempra eccezionale, ben superiore a quella mostrata in gara. La storia di Diamant de Semilly è però indissolubilmente legata a quella del suo allevatore, Jules Mesnildrey, e di Germain Levallois. Il primo frutto della loro collaborazione fu infatti Le Tot de Semilly, nato da una puledra che Levallois comprò per conto di Mesnildrey, stessa cosa avvenuta anni dopo con Venise des Cresles acquistata alle aste di Saint-Lô proprio per essere accoppiata con Le Tot.
Eric Levallois è però l’uomo che più di tutti ha contribuito a rendere Diamant de Semilly un mito. «Avevo già un feeling fantastico con suo padre, Le Tot de Semilly, ma con Diamant è stato tutto ancora più speciale.» – racconta. «Ho iniziato a montarlo a tre anni e mezzo senza però mai saltare a casa fino ai sei, ma solo in gara, come esercizio. Era incredibile, con lui potevo sempre fare quello che volevo, quindi ho sempre pensato che sarebbe stato inutile chiedergli di più nel lavoro. Diamant passava così tutta la settimana nel paddock e solo il giorno prima di uscire in gara lo montavo un po’. A sette anni, quando abbiamo iniziato a lavorare sul serio sapeva già fare tutto.»
Per Diamant de Semilly le mezze misure non sono mai esistite, ed in gara è stato un campione dalla forza fisica e dalla potenza uniche, qualità che ha poi trasmesso alla maggior parte della sua progenie.
Diamant de Semilly vanta ad oggi quasi seimila figli nati in tutti i libri genealogici
La sua carriera sportiva è decollata nel 1999 con la vittoria nel Campionato di Francia e si è conclusa nel 2007 con trentatre vittorie, tra le quali quelle nei Gran Premi di Liegi, Pioltello, Caen, Saint Lo (due volte), Auvers e Cabourg I, e nelle Coppe delle Nazioni di Roma nel 2002 e La Baule nel 2003 dove si è anche classificato rispettivamente terzo e secondo in Gran Premio.
L’apice è stato l’oro a squadre ai WEG Jerez de la Frontera nel 2002 e l’argento, sempre a squadre, all’Europeo di Donaueschingen 2003. «Ogni cavallo straordinario ha una storia speciale – ricorda infine Eric Levallois – se mio padre Germain non si fosse affrettato a portare Diamant a casa non lo avremmo mai conosciuto.» E non ci sarebbero stati fior di super campioni. Oltre duecento, tra i quasi seimila figli che Diamant de Semilly ha disseminato in ogni libro genealogico, sono infatti quelli che hanno saltato e saltano in gare da almeno 155, a dimostrazione di una potenza genetica destinata a farsi sentire per sempre.