Nel momento in cui scriviamo, siamo nel pieno dell’attacco russo all’Ucraina. Si palesa sotto ai nostri occhi. Non è nostro ruolo né nostra competenza trattare l’argomento ma siamo però coinvolti nel comparto sportivo e riportiamo la dichiarazione del Comitato Olimpico Internazionale dello scorso 25 febbraio: ‘Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha comunicato che gli atleti e i funzionari della Russia e della Bielorussia devono essere banditi da tutti gli eventi sportivi internazionali.’
Il CIO ha, inoltre, comunicato alle Federazioni Internazionali di spostare in altri Paesi gli eventi programmati in Russia e Bielorussia.
FEI, EEF e IJRC si sono allineati alle posizioni del CIO. Mentre questo accade il mondo, seppur attonito, va avanti. La stagione dei concorsi outdoor è ripartita con circuiti che durano settimane in Spagna, Italia e Florida. Una movimentazione inimmaginabile di cavalli e addetti ai lavori. In mezzo a questo andirivieni, ci prendiamo questo spazio per ricordare Diamant de Semilly. Un cavallo, un campione, una storia che resteranno indelebili nei cuori di tutti.
Diamant de Semilly il prossimo 22 maggio avrebbe compiuto 31 anni. La sua è una storia incredibile fatta di ostacoli da superare, e non solo in gara, a partire dal suo primo giorno di vita. Sua madre Venise des Cresles morì infatti un’ora dopo averlo partorito, così che Diamant è stato cresciuto con il biberon dai Levallois assieme a un altro puledro orfano. Grande campione sui campi di gara e re indiscusso in allevamento, la storia di Diamant de Semilly è indissolubilmente legata a quella del suo allevatore Jules Mesnildrey e di Germain Levallois.
Ce ne sono tante di cose da raccontare su Diamant. Nelle pagine seguenti trovate un po’ della sua storia con alcune immagini inedite che Anne Sophie Levallois ha gentilmente condiviso con noi.
Diamant de Semilly è l’étoile ma rappresenta i cavalli di tutto il mondo, i più famosi e tutti quelli che popolano le scuderie e i prati di ogni dove, tutti a loro modo grandi campioni.