È uno dei più grandi interpreti del cavallo nell’arte equestre. Nato a Zagabria in Croazia nel 1975, lo scultore Hrvoje Dumančić, attraverso le sue opere, esprime l’anima fragile e delicata dei cavalli. La sua è la storia di un cavaliere, un uomo di cavalli che ha molto da esprimere nelle sue opere d’arte ma anche molto da insegnare ai giovani che vivono il cavallo con una vera passione.
Il mio inizio
“Mi sono sentito legato ai cavalli fin da piccolo. Ho iniziato a montare a sette anni. Ero un po’ introverso e la prima volta che sono entrato in una scuderia ho provato una bellissima sensazione nello stare vicino ai cavalli.
Vivevo a Zagabria con la mia famiglia e avevamo una piccola casa di legno in campagna dove trascorrevamo i fine settimana. Il nostro vicino di casa lavorava la terra a cavallo, quasi 42 anni fa, e quando lo vidi rimasi così incantato che chiesi a mio padre di portarmi a casa sua di nuovo per vedere i cavalli. Da piccolo raccontavo spesso ai miei genitori di questa sensazione di voler stare con i cavalli. Mi sembrava che la forza dei cavalli iniziasse a diventare la mia forza, che le loro gambe iniziassero a essere le mie gambe, che il loro coraggio iniziasse a essere il mio coraggio e anche che i cavalli fossero molto veloci e che io potessi essere veloce.
Dopo la scuola, andavo al centro ippico con la mia bicicletta e quando stavo a cavallo mi sentivo bene, dopo ripartivo con la mia bicicletta tornando a sentirmi come un bambino. Ora ho 47 anni, ma mi sento molto orgoglioso e felice perché ho vissuto in tempi in cui i bambini passavano molto tempo con i cavalli. Nel mio Paese, vedo famiglie che portano i loro figli al centro ippico: vengono solo in macchina, i bambini hanno tutti i vestiti giusti, vanno a cavalcare e quando hanno finito tornano a casa. Ricordo che durante la mia infanzia ho quasi vissuto nelle scuderie. Pranzavamo e cenavamo lì e spesso dormivamo sopra le scuderie. Ho tanti bei ricordi della mia vita equestre.
Il mio primo cavallo l’ho comprato a 16 anni ed è stato interessante perché a quell’età avevo già creato delle piccole sculture che vendevo a poco prezzo perché ero quasi un bambino. Non riesco a immaginare la mia vita diversa da come è, se potessi scegliere rifarei la stessa cosa e passerei ancora più tempo con i cavalli di quanto non faccia ora”.
Studi d’arte
“Ho terminato la mia formazione presso una scuola di arte decorativa e design. La scuola è durata quattro anni, dopodiché ho deciso di frequentare l’Accademia di Belle Arti. Ho studiato a Zagabria per diventare scultore e mentre studiavo già creavo dei cavalli. I miei professori a volte mi dicevano: ‘Forse potresti provare a guardare come i tuoi colleghi creano qualcosa di astratto’, ma io dicevo che ‘amo questo, non so perché ma sono felice quando faccio questo’. C’era qualcosa dentro di me che mi spingeva a creare cavalli.
Mi vergognavo ad esporre le opere a Zagabria, così ho deciso di fare la mia prima mostra in Francia, perché pensavo che lì nessuno mi conoscesse. Esattamente vent’anni fa ho fatto domanda a Saumur per l’Esposizione Internazionale con una delle mie sculture preferite che avevo creato all’Accademia, non solo hanno accettato il mio lavoro ma ho anche vinto il primo premio nella categoria delle sculture. Spesso mi piace dire che sono nato a Zagabria, ma la mia nascita artistica è avvenuta in Francia, a Saumur. E questo ha segnato l’inizio. Dopo di allora non pensavo che sarei diventato un artista di successo perché ritraevo solo cavalli, ma andava bene così. E ora sono felice, perché molte persone in tutto il mondo mi conoscono per i miei cavalli”.
I cavalli, la mia ispirazione
“Molto spesso le persone mi chiedono ‘C’è un artista in particolare che ti ha ispirato?’ Io penso che sia stata la vita a ispirarmi, ma i cavalli sono l’80% della mia vita e quindi i cavalli sono la mia ispirazione. Credo di aver imparato molto dai cavalli, più che dagli esseri umani. E se si confronta il modo in cui i cavalli si trattano tra loro e come si comportano con noi, sono gli insegnanti perfetti, perché non sanno mentire, sono molto onesti. È molto bello avere un amico che sia onesto con te”.
I migliori insegnanti naturali
“Questo è il modo migliore per vivere la propria vita. Non è necessario cambiare direzione o comportarsi come se si fosse immersi in un fiume e seguire il flusso senza sapere cosa succederà.
Trascorro molto tempo con i miei cavalli, usciamo nel bosco, nella natura. Ora ho una cavalla di quattro anni e sono felice perché le ho insegnato tutto io e sono stato il primo a montarla. Lei e sua madre, che ora ha 22 anni, fanno parte della famiglia.
Rispetto la natura dei cavalli e questa è la mia filosofia. Voglio essere come un cavallo perché penso che i cavalli abbiano sia la potenza, sia la sensibilità in un unico corpo. Hanno il giusto equilibrio, come dovrebbe essere per noi, uomini e donne”.
I materiali che uso
“Oggi affronto una grande sfida, perché la mia generazione di artisti cerca di essere contemporanea utilizzando nuovi materiali nelle sculture, ma io invece li considero nello stesso modo in cui sono legato ai cavalli. Sono legato ai materiali e per me il materiale utilizzato è molto importante. Rispetto i materiali naturali, li sento come qualcosa di alchemico.
Quando si prova a usare il bronzo, quando si tocca il legno o la ceramica, tutti hanno una loro energia”.
Il mio sogno
“Il mio sogno più grande ora è trovare un bel terreno, una vecchia casa e delle vecchie scuderie da trasformare in uno studio e costruirne di nuove per i miei cavalli per vivere con loro, così sarò finalmente totalmente autentico. In questo luogo vorrei anche organizzare i miei laboratori per i bambini e per le persone che vogliono avvicinarsi all’arte. Sono molto orgoglioso di questo perché sto cercando di incoraggiare le persone a essere creative: la creatività è anche cibo per l’anima e per la salute”.
Horseland
Unendo sapientemente arte e natura, Hrvoje Dumančić ha creato una serie di opere intitolata Horseland. Ogni opera rappresenta l’immagine di un cavallo, una figura chiave del mondo di Dumančić. Il cavallo è trattato da Dumančić in modo estremamente personale, persino intimo. Dumančić rivela quella che può essere definita l’anima infinita di un cavallo, sensibile e fragile quanto l’anima di un uomo. Questa filosofia personale è alla base di ogni singolo elemento di Horseland. •
Questo articolo è estratto da Cavalli&Cavalieri Gennaio/Febbraio 2023: