Una vera leggenda, così Peder Fredricson ha definito H&M All In, che ha concluso la sua carriera sportiva con una cerimonia di addio alle competizioni lo scorso febbraio a Göteborg. Termina così l’era di All In. Che bello assistere al ritiro dei cavalli dalle competizioni quando è arrivato il momento di terminare la loro carriera in bellezza, magari ancora in forma ma con gli acciacchi dell’età e di un lungo passato agonistico.
Non è facile per un cavaliere prendere la decisione di ritirare il proprio compagno di gare, di vita, di emozioni quotidiane, ma anche questo fa parte dell’essere uomini di cavalli, capire quando è il momento di dire basta anche quando i cavalli dimostrano ancora tanta voglia di fare, di essere protagonisti. Quanta commozione nelle cerimonie di addio dei grandi campioni. Lo abbiamo visto con Nick Skelton al ritiro di Big Star, Henrik von Eckermann al ritiro di Mary Lou, Luciana Diniz con Winningmood, Kevin Staut con Reveur de Hurtebise, Giulia Martinengo Marquet e Athletica, Rolf-Göran Bengtsson e Casall, Marcus Ehning con Plot Blue e Comme il Faut, Martin Fuchs e Clooney, Michael Jung e Sam, Isabell Werth e Bella Rose… e infiniti altri che servirebbero pagine e pagine per pubblicarli tutti.
Ma non è minore la commozione, non è minore il valore, quando si decide di ritirare un compagno di passeggiate, di vita quotidiana con cui abbiamo condiviso anni di puro divertimento, di passione. I cavalli che riempiono le scuderie di tutto il mondo, i cavalli della scuola, i pony con cui crescono i bambini… Tutti i cavalli, chiunque essi siano, di qualunque taglia, razza, provenienza, impiego sono campioni allo stesso modo e meritano una loro ‘cerimonia di ritiro’ per una degna pensione. Sono i nostri Supereroi.
In queste pagine, il ritiro di H&M All In e Gazelle e il saluto a Shutterfly che, invece, è entrato nell’Eden, tra i cavalli che hanno scritto la storia del nostro sport.