Lo svezzamento è un momento delicato che va gestito con cura
dott.ssa Emanuela Valle
Dip. Scienze Veterinarie – Università di Torino
EBVS® European Specialist in Veterinary and Comparative Nutrition
Generalmente intorno ai sei mesi di vita avviene lo svezzamento del puledro che viene quindi separato dalla mamma e inizia un suo percorso di vita. Nella fase si svezzamento il puledro viene sottoposto a due stress principiali:
- Separazione dalla mamma
- Cambio di gestione e alimentazione
Per evitare uno stress eccessivo e limitare le sue conseguenze è necessario minimizzare l’entità di questi due fattori. Per questa ragione è bene adottare uno svezzamento graduale e abituare già il puledrino al cambio di alimentazione. Diversi studi ci dicono che lo svezzamento in compagnia è tollerato meglio. Infatti i puledri svezzati e mantenuti in gruppo sviluppano minori lesioni a carico dello stomaco rispetto a puledri svezzati e scuderizzati individualmente. Il fatto che il puledro una volta svezzato rimanga in gruppo con i puledri con cui è cresciuto aiuta a ridurre l’ansia da separazione rispetto a uno svezzamento individuale.
Anche la presenza di balie è importante per il loro stress: quando i puledri sono svezzati in presenza di cavalli adulti, anche estranei alle loro conoscenze, sicuramente li aiuta a sopportare lo stress in maniera migliore. Togliendo dal gruppo una mamma alla volta si causa meno stress ai puledri rispetto alla separazione contemporanea di tutte le madri. Sono però da evitare ripetute separazioni e riavvicinamenti alla madre, in quanto possono contribuire all’aumento di stress nel piccoletto.
L’alimentazione del puledrino
Dal punto di vista nutrizionale, almeno un mese prima dello svezzamento è buona pratica introdurre nell’alimentazione del puledro il mangime da svezzamento, che poi si utilizzerà per alcune settimane dopo la separazione dalla mamma. In questo modo si abitua il suo apparato digerente, ancora in fase di sviluppo, alla nuova dieta e si prevengono problematiche gastrointestinali come le coliche.
Già a partire dalle prime settimane di vita il puledrino inizia a spiluccare gli alimenti materni. Prima è incuriosito dal fieno e dall’erbetta, ma dopo poco capisce che il mangime è decisamente un buon alimento. Per garantirgli una crescita appropriata non dobbiamo solo alimentare la mamma in modo corretto affinché produca latte in qualità e quantità adeguata, ma già verso i tre mesi di vita possiamo introdurre piccole quantità di mangimi per puledri. L’ideale è somministrarli nelle mangiatoie da puledro che essendo dotate di sbarre non permettono alla mamma di accedere al mangime.
Le razioni
Si inizia solitamente con piccole quantità di mangime che vengono gradualmente aumentate fino a raggiungere il quantitativo necessario per affrontare lo svezzamento. Solitamente in questa fase il puledro di 6-7 mesi mangia fieno a volontà e 2 -2.5 kg di mangime per puledri. In quantitativi variano in funzione del prodotto, ma quello che dobbiamo controllare è che in etichetta il mangime contenga un buon livello di proteine necessarie per la crescita di ossa e muscoli. Un mangime per cavalli adulti non ha proteine sufficienti per un puledro che deve inoltre ricevere calcio, fosforo e altri minerali per l’accrescimento appropriato dello scheletro. Evitiamo le diete a base di soli cereali. Un tempo si somministrava ai puledri fieno di medica e avena, ma non è una dieta adeguata a questa fase dello sviluppo così delicata.
Lasciamogli il tempo di crescere e di capire
- Facciamo in modo che il puledro possa avere accesso al paddock tutti i giorni per almeno un paio di ore. Meglio se c’è un po’ di erbetta o comunque un po’ di fieno da ‘smangiucchiare’.
- Adottiamo un addestramento etico ed empatico che si basi sui principi etologici. Dobbiamo ridurre lo stress al minimo affiche il puledro non abbia picchi di cortisolo che è l’ormone dello stress che contribuisce alle ulcere.
- Diamogli una dieta ricca di fieno almeno 2 kg ogni 100 di peso ed evitiamo mangimi troppo ricchi di amido.
- Quando inizieremo il lavoro da terra o montato diamogli un po’ di fieno o una manciata di cubetti o chaff magari di medica. Questo evita gli effetti dei succhi acidi che si trovano nello stomaco.
- Rendiamogli la vita sociale piacevole con tempo passato in compagnia dei suoi simili a grattarsi e a giocare.
Sapevate che…
Mal di stomaco da stress….
Svezzare bruscamente un puledro chiudendolo in box senza la possibilità di stare con altri amici è un metodo di svezzamento molto stressante. Questo fa sì che possano insorgere ulcere ed ha anche effetti sul suo benessere psicofisico, in quanto si favorisce l’insorgenza di stereotipie come il ticchio.
Il ticchio di appoggio
Se il puledro al momento dello svezzamento inizia a ticchiare è probabile che abbia fastidio allo stomaco e stia sviluppando ulcere. É bene dirlo subito al veterinario in modo tale che valuti la necessità di iniziare una terapia mirata. In questo modo il ticchio viene spesso inibito evitando che poi rimanga permanete.
Un neonato
può già sviluppare le ulcere a partire dai 2 giorni di vita. Spesso i sintomi sono quelli delle coliche, manifestare debolezza e rimanere coricati più del necessario. Talvolta però i sintomi non sono molto chiari. Spesso sono puledrini che hanno già avuto difficoltà al momento della nascita e per questo richiedono cure intensive.
L’incidenza delle ulcere
nei puledri varia dal 25 al 50% e dal 50 al 90% nei cavalli adulti. In questo ultimo caso l’insorgenza delle ulcere è associato al tipo di dieta, particolare usi di farmaci, ai trasporti e gare e tutti quei fattori considerati fonte di stress.