La posta in gioco è alta
SUSANNA COTTICA
2024 Anno Olimpico. Mancano meno di 100 giorni all’evento sportivo più importante e ambito per ogni atleta di ogni disciplina sportiva, per ogni Federazione Sportiva e per chiunque abbia fatto dello sport il filo conduttore della propria vita.
Gli sport equestri saranno in questo evento più che mai nel mirino dell’opinione pubblica. Sotto implacabile giudizio anche la gestione dei cavalli in scuderia e il lavoro a casa.
Da un’indagine condotta dalla Federazione Equestre Europea (EEF) per approfondire il tema in modo più dettagliato, risulta chiaramente che non si tratta solo di un problema della FEI o delle Federazioni, cioè non riguarda solo le competizioni.
Infatti, il 90% delle persone coinvolte in questa ricerca hanno dichiarato di essere state testimoni di comportamenti e azioni contro il welfare dei cavalli soprattutto nel lavoro a casa, sottolineando, inoltre, che la situazione che si è aggravata negli ultimi sei mesi.
Tutto questo fa ben riflettere.
Lo sottolinea molto bene il presidente della EEF Theo Ploegmakers nelle sue comunicazioni.
Al di là dei regolamenti, si trova l’essenza dell’educazione e della consapevolezza. Le Federazioni Nazionali devono mettere in campo iniziative per educare trainer, cavalieri, officials e tutti gli operatori coinvolti riguardo all’etica e ai confini delle pratiche di addestramento. Promuovendo la cultura della trasparenza e della responsabilità, possiamo generare una comunità nella quale il welfare del cavallo regna supremo. A porte chiuse, lontano dagli occhi delle autorità e da chi può denunciare, purtroppo si utilizzano ancora metodi per spingere i cavalli oltre i loro limiti nelle performance. Queste pratiche nascoste danneggiano irrevocabilmente i cavalli e compromettono l’integrità dello sport.
Focalizzati sulla competizione, non dobbiamo dimenticare la nobile essenza del nostro sport, una celebrazione di armonia, grazia, collaborazione tra cavallo e cavaliere. E’ questo il momento di cogliere l’occasione per unirci nella volontà di rendere inviolabile lo sport che ci sta a cuore. è il momento di fare luce sulle ombre e di rendere onore allo spirito nobile del nostro sport. La posta in gioco è alta, ogni cavallo merita rispetto e dignità. Il benessere dei cavalli non deve mai essere compromesso per cercare di ottenere una vittoria.
Come custodi dello sport, è responsabilità di tutti noi sostenere i più alti standard di integrità e garantire alle generazioni future che lo spirito del nostro sport resti ‘senza macchia’.
Lo sport leale comporta principi di integrità, rispetto e welfare sia per i cavalli, sia per i cavalieri. Questo comporta un terreno di gioco paritario caratterizzato da onestà e horsemanship, che conferisce assoluta priorità al benessere del cavallo. La vera essenza dello sport non è solo nella vittoria, ma è nella ricerca dell’eccellenza con integrità e passione.
Parigi sta mettendo in campo un’organizzazione di altissimo livello per ospitare al meglio questi giochi olimpici, per mostrare al mondo intero che se si tiene fede ai principi e ai valori dello sport ci si può continuamente elevare. È quello in cui noi confidiamo e per cui ci battiamo.