Nel mondo sta avvenendo un cambiamento epocale. Nuove sensibilità, sostenibilità ecologica ed etologica sono diventati aspetti prioritari. Benessere degli animali e dell’ambiente significa anche benessere del genere umano. Questo coinvolge, inevitabilmente, la gestione dei cavalli in tutta la ‘horse industry’.
Partendo dall’allevamento fino all’agonismo, presa di coscienza e consapevolezza del cambiamento in corso sono necessarie se vogliamo che gli sport equestri continuino ad esistere. È necessario un nuovo modo di concepire l’equitazione mettendosi dalla parte dei cavalli e comprendendo le loro esigenze naturali basandosi sui principi dell’Etologia.
Gli sport equestri avranno, infatti, un futuro solo se saremo in grado di costruire una relazione che, escludendo completamente i metodi coercitivi a favore di un rapporto fondato sull’ascolto e sulla conoscenza della natura del cavallo, sfoci in una comunicazione fondata sul rispetto reciproco.
Una metamorfosi che deve avvenire in ogni disciplina, livello e settore e della quale tutti sono chiamati a essere testimoni, aggiungendosi così ai tanti uomini di cavalli (allevatori, addestratori, tecnici, cavalieri) che sono già rappresentativi di una professionalità basata sull’etica e vissuta nel rispetto dei cavalli.
Praticare tutte le attività che coinvolgono i cavalli sarà certamente ancora possibile, ma a condizione di rendere la loro vita serena, felice, in armonia con la loro natura evitando ogni forma di sfruttamento.
È necessario conoscere a fondo il cavallo per fare in modo che tutte le competenze del settore si uniscano per confluire in un’equitazione più consapevole e coscienziosa.
La differenza la farà non cosa facciamo con i cavalli, ma come lo facciamo.