A CASA PISANI
A tu per tu con Riccardo Pisani: competenza, esperienza professionalità nel lavoro dei cavalli giovani e nell’allevamento puntando sempre in alto.
Riccardo Pisani, classe 1981, ha iniziato a montare a sei anni ed ha avuto una buona carriera Pony e Junior.
A 18 anni ha vinto il Campionato Italiano Junior con Dionisos, cavallo con cui ha avuto poi una carriera internazionale Young Rider.
Dopo il matrimonio con Silvia Bazzani, amazzone di salto ostacoli, nel 2008, si concretiszza la comune decisione di avviare la propria scuderia nel nord Italia investendo in giovani cavalli da addestrare per lo sport ai massimi livelli. Uno dei primi è stato Chico Z, con cui Riccardo ha raggiunto gli alti livelli internazionali.
Nel 2018 l’incontro con Chaclot, lo stallone performer che gli ha cambiato la vita portandolo a diventare uno degli atleti di punta del Team Italia.
Riccardo Pisani è oggi un atleta affermato che deve il suo successo al fenomenale Chaclot e alle sue qualità nell’addestramento e crescita sportiva di giovani cavalli.
Silvia e Riccardo Pisani competono a livello internazionale esclusivamente con cavalli cresciuti nella loro scuderia scuderia, la Lozar Stables. Con loro i due figli Andrea, già a livello internazionale in categorie Children e Yunior, e la più giovane Iris che da qualche mese ha debuttato a livello internazionale.
Intervista
Una carriera in crescendo sin dagli esordi, che si è poi concretizzata ai livelli massimi, anche di squadra,
con Chaclot. Raccontaci di lui.
Puntiamo molto su di lui principalmente per due ragioni, la prima sono le sue qualità sportive, l’attitudine, la forza, la mentalità, il gesto atletico, la seconda la sua linea genetica. A detta di professionisti e allevatori italiani e stranieri Chaclot è il cavallo che assomiglia di più al padre Chacco Blu, un paragone molto importante che ci consente di puntare su di lui per l’allevamento.
Una delle cose che mi hanno colpito di più di Chaclot dal primo momento è stata sicuramente la sua cavalcabilità. Di proprietà di Schockemöhle, da cui poi l’ho comperato, il cavallo stava in una scuderia a Nord della Germania, lo montava un ragazzo che lo portava avanti con calma.
Era un cavallone, con un grande fisico e con quelle gambe lunghe… era stallone ma era tranquillo e molto bravo. Quando l’ho provato era inverno e si poteva saltare solo in maneggio coperto. Mi ha subito colpito la sua estrema facilità a saltare molto grosso, mostrando grandissimi mezzi e ottima qualità.
Al termine della prova abbiamo tutti pensato che lui poteva davvero essere il cavallo della vita, il cavallo di una carriera, quello che fa la differenza. Quando l’ho comprato era all’inizio dei suoi otto anni. Il primo anno insieme è stato di conoscenza e lavoro di ginnastica per il suo grande fisico.
Essendo, infatti, molto grande all’inizio era un po’ disordinato nel suo fisico. È stato quando ho incontrato Jos Lansink, nell’autunno dei suoi otto anni, che abbiamo fatto il salto di qualità.
Jos mi ha aiutato a conoscerlo e capirlo, insieme abbiamo lavorato sui dettagli e sulle sue necessità e da lì ecco che è uscito Chaclot.
Nel 2018 è stato poi un crescendo di risultati. Riguardando i video dei suoi percorsi, quelli di Coppa del Mondo come Verona e anche quelli nelle grandi arene, devo dire che era proprio bello, si faceva notare sempre. La sua versatilità era straordinaria, saltava nei grandi campi in erba, in sabbia e nei circuiti indoor con la stessa classe, il grande gesto atletico e l’armonia che da sempre lo hanno caratterizzato.
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Oggi Chaclot è il capostipite del vostro allevamento.
Come è la sua discendenza?
Chaclot è stato approvato per meriti sportivi nel 2019.
Ha iniziato a produrre nel 2020 poi il Covid ha bloccato un po’ tutto. A casa abbiamo un suo figlio di quattro anni nato da una nostra cavalla di molta qualità. Ora vedremo il suo debutto nella nuova stagione.
Ho visto qualche altro quattro anni, sia in Italia sia all’estero, molto interessante e sono molto curioso di vedere come cresceranno.
Sarebbe un sogno per me portare ai massimi livelli un figlio di Chaclot. Sarebbe bello da vivere e da raccontare. Sono ancora molto giovani i suoi figli, ci vorranno anni, forse saranno i nostri figli a montare un figlio di Chaclot. Vedremo.
Intanto devo dire che sono molto felice di ciò che la vita mi ha dato, della nostra famiglia, del nostro lavoro e, naturalmente, dei nostri cavalli.
Ti dedichi alla formazione di giovani cavalli. Quali sono i tuoi fondamenti
di questo lavoro?
Il lavoro quotidiano è fondamentale, bisogna imparare a riconoscere la corretta routine quotidiana per il proprio cavallo per cercare di migliorarlo costantemente mantenendolo in salute e seguendo la giusta progressione.
Non bisogna cercare di ottenere tutto subito ma impegnarsi per trovare i tasselli giusti per fare in modo che il cavallo continui nella sua crescita. E’ proprio questo che faccio da anni. Bisogna cercare di arrivare al massimo che il cavallo può dare ma sempre aspettandolo e rispettandolo, rispettando il fisico e le diverse situazioni che il cavallo ci presenta, ci sarà il cavallo che salterà le 130 e quello che arriverà alle 160.
Quello che conta è incrementare step by step la crescita del cavallo, rispettando ogni suo momento, il fisico e le circostanze che ci si presentano ogni giorno. La fretta e il volere ottenere tutto subito non serve a nulla, è solo controproducente. Seguo tanti ragazzi e cerco di inculcare loro questa mentalità. Progressione e obiettivi da raggiungere. Questo porta a ottenere risultati importanti.
Sei un cavaliere di grande esperienza
e saggezza. Quale è il tuo consiglio per i giovani cavalieri?
I ragazzi devono prima di tutto devono capire che cavalli hanno, cosa vogliono fare e dove vogliono arrivare. Detto questo, lavorare progressivamente con costanza, farsi aiutare e non pensare che un buon risultato significhi essere arrivati.
Con i cavalli c’è sempre da imparare, ogni giorno. Ancora oggi alla mia età continuo a farmi aiutare.
Programmare e avere le idee chiare su quello che deve fare il proprio cavallo e rispettare i suoi tempi.
Noi tutti in primis rispettiamo i nostri cavalli. Dedichiamo a loro ogni giorno della nostra vita
e questo ha un grande valore.
Ai cavalli si deve rispetto assoluto ma bisogna fare attenzione agli estremismi che non aiutano il nostro sport e soprattutto non aiutano i cavalli. Rispettare il proprio cavallo in ogni suo aspetto,
i suoi tempi di apprendimento, le sue necessità, è la priorità di ogni cavaliere e uomo di cavalli. Questo non è mai da mettere in discussione.
E’ il senso profondo del nostro lavoro.
Fiore all’occhiello della Lozar Stables è Chaclot, lo stallone performer con cui Riccardo ha raggiunto le più alte vette del salto ostacoli e che oggi è il fiero capostipite dell’attività di allevamento della scuderia.