‘Ho iniziato vent’anni fa. È stata una lunga ricerca nella mia vita’
Ora è sulla bocca di tutti che due cavalli del team svedese hanno saltato i mondiali senza ferri, oltre a Julien Epaillard che già li aveva anticipati. Ma in realtà il primo, il pioniere dello sport agonistico ad alto livello ad avere saltato con i cavalli scalzi è stato Luca Moneta. Neptune Brecourt, Jesus de la Comune, Connery e tanti altri suoi cavalli. Sentiamo la sua opinione.
È stata una lunga ricerca nella mia vita quella di riuscire a capire come fare in modo ottimale la transizione dal cavallo ferrato al cavallo scalzo. Ho iniziato circa vent’anni fa e ho fatto tantissimi errori. Penso che portare un cavallo a fare sport senza ferri sia sicuramente molto complesso, complicato e richiede moltissima attenzione e impegno. È verissimo che il ferro è ‘un male necessario’ e comporta problematiche, perché comunque il piede non si muove, i talloni non salgono e non scendono e le articolazioni lavorano male, quindi può creare moltissimi danni.
Il fatto, però, di pensare che un cavallo abituato a essere ferrato e che fa sport possa essere sferrato senza particolare riguardo e utilizzato nello sport è assolutamente deleterio. Questo perché nel momento in cui un piede si infiamma, sfiammarlo è difficilissimo e lunghissimo, nel momento in cui un piede è sensibile e ha del dolore tutta la biomeccanica del cavallo viene alterata, subentrano altre problematiche come il mal di schiena, il cavallo si muove male e ha varie sofferenze. Perciò il mio consiglio è di fare molta attenzione alla transizione, evitando assolutamente al cavallo di avere mal di piedi, utilizzando degli strumenti come scarpette, fascette, per riuscire a fare sì che il piede si adatti a trovare la sua consistenza e la sua elasticità in modo molto progressivo, senza mai portare il cavallo a infiammarsi e avere male ai piedi.
Penso che la cosa più insensata sia togliere i ferri pensando che prima o poi il cavallo si adatta, perché si porta il cavallo ad avere delle sofferenze che poi hanno effetti collaterali gravi mentali, emozionali e fisici, mentre seguendo una grande progressione può essere molto semplice.
Bisogna anche affidarsi al pareggiatore giusto perché spesso i pareggiatori tradizionali hanno una visione del piede del cavallo sferrato ‘finale’ invece la transizione deve essere molto progressiva, bisogna procedere molto lentamente, rispettare assolutamente il piede e aspettare a lungo prima di pensare di avere un piede ottimale. Bisogna fare lievi pareggi poco invasivi molto spesso, cercando di pensare che ogni cavallo è un universo a sé stante e prendendo il tempo necessario con massima cura e attenzione.
Penso che se si riesce ad avere i cavalli sferrati i benefici siano moltissimi, ma se non si hanno il tempo necessario, le capacità e la professionalità nel farlo i danni sono tali che è meglio tenere i ferri. Non bisogna generalizzare perché il benessere del cavallo non sta mai negli estremi ma nel giusto equilibrio.
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