Tecnologie al servizio del cavallo
DOTT.SSA EMANUELA VALLE
DIP. SCIENZE VETERINARIE – UNIVERSITÀ DI TORINO
EBVS®
European Specialist in Veterinary
and Comparative Nutrition
Ogni piccola cosa conta nella gestione di un cavallo. Oggi le tecnologie Smart ci permettono di sviluppare il pieno potenziale della salute e delle prestazioni del cavallo. Se si è più precisi si migliora di molto e si traducono sensazioni in certezze che proteggono il nostro cavallo rendendolo
un vero atleta.
Perché usare il cardio?
Hai mai pensato che forse stai spingendo troppo il tuo cavallo o forzandolo su un esercizio per cui non è allenato? Oppure a volte pensi che il cavallo sia poco attivo o si spaventi senza motivo? Il cardiofrequenzimetro può aiutarci a tradurre le tue sensazioni in una misura specifica e oggettiva molto importante per impostare allenamento e addestramento più efficaci consoni al cavallo.
I cavalli di tutte le discipline possono beneficiare dell’uso del cardio.
In particolare il cardio permette di:
- Fare condizione precisa: allenare il cavallo alle sue reali capacità cardio-respiratorie evitando fatica eccessiva che può essere molto dannosa perché provoca stress all’apparato muscolo scheletrico con rischio di sovraccarico.
- Capire l’emotività: la frequenza cardiaca racconta la storia del cavallo e come esso si sente in un preciso contesto. Spesso i problemi comportamentali vengono fraintesi quando invece potrebbero essere legati a dolore e o paure. Attraverso la Frequenza Cardiaca è possibile monitorare stati emotivi come l’eccitazione, la paura o l’ansia. Questo è utilissimo nel caso ad esempio di rifiuti ad avanzare o saltare, comportamenti indesiderati come sgroppate, impennate, cavalli che diventano nervosi in precisi contesti. Questo aiuta moltissimo nella comunicazione con il cavallo.
- Campello di allarme: il cardio può aiutarci a identificare un malessere precoce. Se il nostro cavallo a riposo mentre lo selliamo ha una frequenza cardiaca più alta del solito oppure trotta a frequenze maggiori del dovuto, possiamo pensare ci sia un problema, consentendoci quindi di intervenire prima che la situazione peggiori.
- Recupero post-esercizio: tenere traccia della diminuzione della frequenza cardiaca dopo un esercizio ci permette di capire se il cavallo è ben allenato e di lasciare gli opportuni tempi per il corretto recupero dopo il lavoro.
Usare i sensori
Sul mercato esistono sensori inerziali che ci danno moltissimi dettagli del movimento. Possiamo avere informazioni come la lunghezza della falcata, il ritmo, la velocità, l’equilibrio e le caratteristiche del salto.
I risultati che si ottengono non sono sempre facili da interpretare soprattutto in quanto la visione del cavallo è legata alle sensazioni o ad antiche concezioni e manca un approccio più oggettivo. Comprendere il movimento del cavallo richiede un po’ di studio che permette di ottenere dati utili come:
- Tempo trascorso in ciascuna andatura passo, al trotto e al galoppo.
- Simmetria del movimento.
- Elevazione delle falcate.
- Forza e durata del salto.
- I sensori vanno usati con continuità in modo da tracciare i movimenti del cavallo nel tempo e vedere i progressi.
Il galoppo
Lavorare al galoppo ci consente di controllare la respirazione del nostro cavallo. A questa andatura la respirazione è accoppiata alla falcata perché per ogni falcata il cavallo compie una inspirazione ed una espirazione. La regola è: falcate corte respiro corto, falcate lunghe respiro lungo e più profondo.
Possiamo lavorare sulla qualità, sulla profondità e durata del respiro nei seguenti modi:
aumentando la velocità ovvero i metri al minuto: passando da un canterino raccolto a un canter esteso, fino a un galoppo allungato in pista;
allungando: ovvero senza variare la velocità e il ritmo, ma variando l’ampiezza della falcata;
esercizi: in particolare barriere a terra e cavalletti sono utilissimi per variare la profondità del respiro del cavallo. In questo modo lavoriamo sulla lunghezza della falcata e, introducendo salti di altezza differente, sulla durata di inspirazione ed espirazione del cavallo.Se un cavallo è affaticato o stressato, per esempio se è agitato quando salta, va facilmente in carenza di ossigeno e tende ad avere un galoppo più affrettato.