TUTELA PER GLI ALLIEVI MINORENNI
Misure di prevenzione
Obiettivo della nuova normativa ‘Riforma dello Sport’ è garantire il diritto fondamentale di ogni tesserato ad essere trattato con rispetto e dignità nonché ad essere tutelato da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e da ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. A tale scopo sono stati imposti nuovi oneri per le società/associazioni sportive.
Certificato antipedofilia
D.lgs. n. 36/2021 (c.d. ‘Riforma dello Sport’), art. 33, comma 7
Il Decreto ha introdotto l’obbligo per le ASD o SSD di acquisire il certificato ‘antipedofilia’ del dipendente/collaboratore, qualora si instauri un rapporto contrattuale con prestazioni corrispettive, quindi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione o di consulenza con persone che svolgono attività che comportino un contatto diretto e regolare con minori. Nell’attesa di ricevere il certificato è possibile richiedere al lavoratore una dichiarazione sostitutiva.
Il certificato deve essere richiesto all’Ufficio del Casellario Giudiziale presso la Procura della Repubblica competente, tramite il sito internet del Ministero della Giustizia
(https://certificaticasellario.giustizia.it/sac/)
segnalando di essere esenti da imposta di bollo ai sensi dell’art. 27 bis della Tabella Allegato b) del DPR 642/72 per come modificato dall’art. 1 comma 646 della L.145/2018
Modello Organizzativo di controllo e Codice Etico
(Ddllgs. 36 e 39 del 2021 e 120 del 2023)
Gli organismi sportivi federati al Coni, entro il 31 agosto 2023, hanno dovuto redigere e pubblicare le linee guida a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione ex art. 16 del decreto legislativo n. 39/2021.
Il documento in questione funge da guida per i sodalizi sportivi per la predisposizione di Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta.
L’intento di questi Modelli organizzativi di gestione (Mog) sportivi è quello di alleviare l’automatica riconduzione delle responsabilità in capo alla società (ad oggi considerata datrice di lavoro), per i fatti commessi da dipendenti o terzi mandatari.
In base alla normativa citata, a seguito delle Linee Guida emanate dalla Federazione Italiana Sport Equestri, ogni Circolo affiliato deve adottare misure di prevenzione e contrasto per abusi, violenze e discriminazioni sui tesserati, ponendo particolare attenzione sui minori.
Ciò prevede l’obbligo per ogni affiliata FISE di redigere un Modello Organizzativo e di Controllo dell’attività sportiva e un Codice di Condotta ad esso conforme.
Nomina di un Safeguarding
La medesima normativa prevede altresì la nomina di un Responsabile (c.d. Sefeguarding del circolo).
Il Safeguarding adotta le opportune iniziative per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione ai danni dei tesserati e delle tesserate federali.
Tra le altre attività, vigila sull’adozione e sull’aggiornamento da parte delle Associazioni e delle Società Sportive dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta, nonché sulla nomina del responsabile delle Politiche di Safeguarding e ne segnala le violazioni agli organi competenti.
Il Sefaguarding riceve le segnalazioni ricevute da coloro che vengono a conoscenza o subiscono direttamente comportamenti rilevanti, anche assicurando l’anonimato.
Il Safeguarding Office istituito dalla Federazione farà una prima valutazione e procederà nell’attivare l’intervento necessario, dandone informazione alla persona che ha effettuato la segnalazione, qualora questa corrisponda alla persona vittima o sia esercente la responsabilità genitoriale (nel caso in cui si tratti di persona di minore età).
Il termine ultimo per la predetta nomina è stato fissato per il 1° luglio 2024.
Adeguamento statuti
La normativa prevede l’obbligo di aggiornamento dello statuto di ogni associazione e/o società sportiva, in Italia entro il 30 giugno 2024.
Tra gli adeguamenti, in ogni statuto deve prevedersi che l’associazione/società si impegna ad operare garantendo l’attuazione ed il pieno rispetto dei provvedimenti del Coni e/o della Federazione Italiana Sport Equestri, e in generale di tutte le disposizioni emanate a presidio della lotta alla violenza di genere ai sensi dell’art. 16 D.Lgs. 39/2021 e succ. modif. e integr.
Politica FEI
La FEI ha portato modifiche alla Politica per la salvaguardia conto molestie e abusi (Annex I, FEI General Regulations), che si applica agli Atleti, alle Persone Accreditate, ai Rappresentanti FEI, ai Funzionari, agli Organizzatori, ai Responsabili e al Personale di Supporto (Allenatori, Istruttori, Proprietari di cavalli, Steward, Chef d’Equipe, Veterinari, ecc.).
La lotta alle molestie e agli abusi richiede che siano stabilite regole chiare, che i meccanismi di segnalazione siano accessibili e che i responsabili siano sanzionati e/o allontanati dallo sport.
A tal fine ogni organizzazione sportiva deve elaborare una politica di salvaguardia e mettere in atto i processi necessari per attuarla. Riconoscendo ciò, il IOC (International Olympic Committee) ha sviluppato risorse, nonché un Toolkit che costituisce una guida passo-passo per elaborare una politica di salvaguardia.
La FEI ha predisposto sanzioni ad hoc, ma ha aggiunto che ‘Non è necessario che la condotta (o la condotta tentata o minacciata) abbia luogo nel contesto di sport equestri al fine di intraprendere azioni ai sensi della presente Politica, a condizione che la FEI consideri che qualsiasi condotta di questo tipo suggerisca un rischio di danno per una o più Persone protette nel contesto di la loro partecipazione agli sport equestri’.
Perché questa normativa?
Ogni normativa, soprattutto se a prevenzione della commissione di reati e a tutela dei c.d. soggetti deboli, viene emanata perché evidentemente si sono verificati fatti criminosi che ne hanno portato alla necessità.
Purtroppo, anche le realtà sportive sono state oggetto di vicende che hanno portato alla condanna di soggetti coinvolti o frequentatori dei circoli ippici. Le nuove normative si propongono di garantire il diritto fondamentale di tutti i tesserati di essere trattati con rispetto e dignità nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e da ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
‘Lo sport equestre dovrebbe fornire un luogo in cui gli atleti possano sperimentare gioia, dedizione, realizzazione e piacere nello spirito umano ed equino. Tutti coloro che sono coinvolti nel nostro sport dovrebbero essere al sicuro e trattati con rispetto.
Sfortunatamente, alcuni individui potrebbero oltrepassare il limite e manifestare comportamenti molesti o abusivi, con conseguenze devastanti.’ (Federation Equestre International)
Ciò ha portato il legislatore ad imporre misure di prevenzione a tutela dei soggetti deboli, come a tutela di ogni persona – minorenne o maggiorenne – frequentatore dell’ambiente sportivo.